giovedì 28 maggio 2009

Casistica Audi

Nome:
Produttore: AudiModello: A3 (03-) 1,6
Modello: Anno 2005 Codice motore: BGUPotenza: 75 (102) 5600

Casistica Guasti 1

Soluzione conosciuta

Veicoli interessati : Tutti i modelli

Inconveniente
Mancato funzionamento luce di arresto centrale.
Guasto sistema lava/tergilunotto.

Causa
Cablaggio spezzato vicino alla cerniera vano di carico/portellone.
Soluzione
Riparare il cablaggio.

Casistica Guasti 2
Mancato funzionamento luce vano di carico/portellone.
Spia di segnalazione portiera aperta illuminata nel quadro strumenti.

Causa
La rottura della tubazione lavalunotto vicino al motorino del tergilunotto
causa un'infiltrazione di acqua nella serratura vano
di carico/portellone.

Soluzione
Sostituire la tubazione lavalunotto e montare dei fermi di nuovo tipo.
Lubrificare il meccanismo della serratura vano di carico/portellone









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martedì 19 maggio 2009

glossario tecnico

2 e 4 TEMPI - Sono le corse del cilindro necessarie perché il motore compia un
ciclo completo. Nel motore a 2 tempi il pistone scende in corrispondenza
dell’accensione della miscela, della sua espansione e dell’inizio dello scarico
(primo tempo). Nel secondo tempo, mentre il pistone risale ha luogo il
lavaggio, l’immissione e la compressione. Nel motore a 4 tempi si susseguono una
discesa con immissione, una salita con compressione, una discesa con combustione
ed espansione e una salita con scarico. Esistono anche motori a 6 tempi ecc.

AC - Sigla dei motori a combustione interna ad Accensione per Compressione o
spontanea, generalmente noti come a “ciclo Diesel”: il ciclo termodinamico è
fatto da un’adiabatica (compressione) da un’isobara (accensione) da
un’adiabatica (espansione) e da un’isocora (scarico). I motori a “testa calda”
sono degli AC a ciclo semi-Diesel.

ACC - È un sistema di regolazione automatica della velocità (Cruise Control) che
però è in grado di regolare automaticamente la velocità anche in funzione della
distanza e della velocità del veicolo che precede. È in grado di rallentare,
accelerare o frenare all’occorrenza ed è collegato ai sistemi ABS , ASR ed ESP.
Il cuore del sistema è però un radar. Bosch programma di partire alla produzione
nel 1999 e Delphi ha allo studio sistemi analoghi, così come Delco e altri tra
cui tutti i maggiori costruttori automobilistici.

ACCELERAZIONE - Nell’ambito delle prestazioni è la capacità di un’auto di
passare da una certa velocità a una superiore facendo uso del cambio e
utilizzando il motore al massimo delle possibilità. Normalmente, ma non
necessariamente, la velocità iniziale è nulla. Viene misurata prefissando le due
velocità, per esempio 0 e 100 km/h, e misurando il tempo trascorso; oppure
fissando una distanza, di solito 400 o 1000 metri, e rilevando il tempo
necessario per percorrerla partendo da fermi. Come grandezza fisica
l’accelerazione istantanea in un tracciato rettilineo è la variazione di
velocità (misurata normalmente in metri al secondo) nell’unità di tempo (un
secondo) ed è quindi espressa in m/s2 o in g (pari a 9,81 m/s2). Poiché la
velocità, sempre fisicamente, è un valore vettoriale, essa dà luogoa
un’accelerazione anche quando, senza cambiare di intensità, varia di direzione:
è in caso tipico dell’accelerazione centrifuga, detta anche accelerazione
laterale, che si sviluppa in curva.

ADERENZA - Condizione che si stabilisce nella zona di contatto tra battistrada e
fondo stradale quando il primo non striscia sul secondo. Perdite di aderenza
possono avvenire per eccesso di potenza del motore (e in tal caso le ruote
girano più velocemente di quanto corrispondente alla velocità della vettura)
oppure per eccesso di frenata (caso opposto). C’è infine una perdita di aderenza
per eccesso di velocità in curva e in tal caso la vettura non segue la
traiettoria impostata dalle ruote.

ADS - Sigla di Adaptive Dampfungs System, impianto di sospensioni pneumatiche
offerto a richiesta su alcuni modelli Mercedes per fornire il massimo confort.
Permette alla vettura di abbassare il proprio assetto all’aumentare della
velocità e di mantenerlo costante indipendentemente dal carico e dalle
condizioni del fondo stradale.

AERODINAMICA - La scienza che studia il movimento di un oggetto nell’aria. Per
le automobili il parametro più noto è il Cx, ossia il coefficiente di
penetrazione aerodinamica. La resistenza dell’aria che si oppone al movimento
della vettura (“drag” in inglese) è proporzionale al prodotto fra la superficie
frontale della carrozzeria e il Cx. L’aerodinamica assume grande importanza man
mano che la velocità aumenta, mentre nell’utilizzo cittadino della vettura è un
fattore meno importante. Le vetture moderne hanno Cx dell’ordine di 0,3 e la
loro resistenza all’avanzamento è dovuta al 50% da quella aerodinamica a
velocità attorno ai 120 km/h. Fisicamente, se l’aria non avesse moti turbolenti
ma seguisse omogeneamente la carrozzeria, la spinta davanti e quella dietro al
veicolo si equivarrebbero e quindi non si avrebbe una resistenza
all’avanzamento. Tuttavia invece esistono problemi di attrito sulla superficie e
ciò altera le condizioni dietro il veicolo dove il flusso non segue più la
carrozzeria facendo così mancare la controspinta. La pressione dietro è allora
inferiore a quella davanti e ciò genera la resistenza. Sperimentalmente la
resistenza dell’aria equivale a una forza che, in assenza di vento, corrisponde
alla seguente formula: F = K Cx S v2 con S = superficie frontale v = velocità di
avanzamento del veicolo K = costante di proporzionalità Cx = coefficiente di
penetrazione aerodinamica. Durante la marcia si sviluppano sul veicolo anche
forze verticali e laterali, sempre proporzionali al quadrato della velocità di
avanzamento o di quella del vento in caso di forze laterali. La formula resta la
stessa dove al posto di Cx c’è Cz (per la forza di sollevamento) e Cy per quella
laterale. Cy varia a seconda della direzione laterale del vento.

ALB - Sigla di Anti-Lock Braking, impianto antibloccaggio sviluppato dalla Honda
e concettualmente simile al classico ABS. Era anche la denominazione commerciale
del sistema meccanico utilizzato in passato su alcuni modelli Ford.

ALC - Sistema di orientamento automatico dei fari, basato sul sistema di
navigazione satellitare di posizionamento della vettura, la sua velocità e la
sua accelerazione trasversale, per migliorare la visibilità notturna in curva.

AS - Sigla dei motori a combustione interna ad Accensione per Scintilla,
comunemente detti a “ciclo Otto”. Il carburante può essere benzina, metano, GPL
ecc.

ASC - Sigla di Automatic Stability Control, sistema antipattinamento utilizzato
dalla BMW e messo a punto insieme con la Bosch. Riduce l’erogazione di potenza
intervenendo sugli impianti di alimentazione e di accensione. Oggi questi
impianti si chiamano TCS mentre un sistema ancora più raffinato è il ESP.

ASC+T - Sigla di Automatic Stability and Traction Control, sistema
antipattinamento in accelerazione delle ruote motrici utilizzato dalla BMW.
Oltre che intervenire sull’iniezione e l’accensione interviene anche sui freni
utilizzando l’impianto ABS.

ASR - Sigla di Anti-Schlupf-Regulierung (regolazione slittamento in
accelerazione), sistema antipattinamento utilizzato dalla Mercedes e sviluppato
dalla Bosch. Funziona come il TCS .

AUC - Sigla di Automatische Umluft-Control, dispositivo che sulle BMW di classe
elevata aziona automaticamente il ricircolo dell’aria climatizzata quando un
sensore rileva che l’aria esterna è inquinata.

BAS BDC - Se in caso di frenata di emergenza il pedale del freno viene premuto
immedaiatamente ma senza la necessaria pressione, come fanno molti
automobilisti, non si riesce ad entrare nel campo di azione dell’ABS e perciò lo
spazio di frenata risulta più lungo di quello possibile. Il BAS riconosce le
intenzioni del pilota in base alla velocità di salita della pressione
nell’impianto frenante e attiva immediatamente, attraverso la pompa dell’ASR,
l’innalzamento automatico della pressione. In emergenza (rapida spinta sul
pedale) fino al valore massimo possibile, cioè attiva l’intervento dell’ABS su
tutte le ruote.

CAFE - Sigla di Corporate Average Fuel Economy, insieme di norme emanate nel
1975 dal Congresso degli Stati Uniti che “invitano” al risparmio energetico le
industrie dell’auto, pena pesanti tassazioni supplementari. Richiedono infatti
che l’intera gamma dei veicoli prodotti in un anno da ciascuna Casa costruttrice
consumi meno di un limite prefissato in un determinato percorso. Dal 1985 la
soglia per le vetture è di 27,5 miglia per gallone (circa 8,5 l/100 km) e di 20
miglia (11,8 l/100 km) per i pick-up, i furgoni e i van. Gli acquirenti di
veicoli che non rispettano tali norme devono pagare quelle che sono definite
“gas-guzzler tax”, cioè imposte sulle vetture bevitrici di benzina. Ad esempio,
per il 1994 la Mercedes “S600” è stata penalizzata, al momento
dell’immatricolazione, di 3700 dollari, le Rolls-Royce di 5400 e la Lamborghini
“Diablo”, addirittura, di 6400 dollari (circa 10 milioni di lire).

CAM - Sigla di Computer Aided Manufacturing, ovvero realizzazione dei vari
particolari di un’auto con l’aiuto del calcolatore. È il passo successivo e
logico dopo l’introduzione del CAD. Infatti il computer trasforma direttamente
le informazioni ricevute e i disegni del progetto in istruzioni per le macchine
utensili che provvedono alla realizzazione dei vari componenti senza
l’intervento dell’uomo.

CAN - Sigla di Controller Area Network, sistema messo a punto dalla Bosch per
ovviare al problema dell’affollamento di cavi elettrici nelle moderne automobili
provocato dall’aumento delle funzioni gestite dall’elettronica. Anche oggi,
sulla maggior parte delle vetture un filo dell’impianto elettrico svolge una
sola funzione: alimenta un determinato componente, oppure riceve o invia una
certa informazione. Sui modelli “top” si è però ormai arrivati al limite
fisiologico dell’impianto tradizionale, con fasci di cavi grossi come un braccio
e qualcosa come due chilometri e mezzo di filo elettrico. Basti pensare, per
esempio, che un’auto con retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente,
alzavetri a pulsante, chiusura centralizzata con antifurto, otto regolazioni
elettriche e due memorie per ogni sedile richiede più di 50 cavi per ciascuna
porta anteriore, con notevoli difficoltà costruttive e seri rischi per
l’affidabilità. Invece di attribuire a ogni filo dell’impianto elettrico una
sola funzione, il CAN si avvale di un collegamento a rete “multiplex” che
collega le varie centraline e trasmette su una sola linea (chiamata anche “bus
di dati”) un gran numero di informazioni e comandi. Ciò è reso possibile dalla
trasmissione “seriale”, ossia in rapidissima successione: in un secondo la linea
può trasmettere fino a un milione di “bit”, poi decifrati da microcomputer
collocati in vari punti dell’auto. Con un sistema del genere, per far funzionare
una vettura sarebbe sufficiente un cablaggio costituito da appena 4 cavi: massa,
alimentazione con la tensione della batteria e due fili nei quali corrono i
segnali. Uno dei vantaggi più importanti del CAN è anche quello di far dialogare
le varie centraline fra loro per coordinare azioni in comune che prevedono
scambi di dati in tempi brevissimi, la conferma di avere ricevuto e
correttamente interpretato le informazioni, la segnalazione di eventuali errori.

CANISTER - Dispositivo antinquinamento consistente in un contenitore con filtro
a carboni attivi che raccoglie i vapori di benzina provenienti dal serbatoio
quando si lascia la vettura parcheggiata ad alta temperatura. Una volta
condensati, questi vapori vengono inviati all’impianto di aspirazione del motore
per essere bruciati all’interno della camera di combustione. Soprattutto negli
Stati Uniti vi sono state polemiche sulla possibile pericolosità del canister in
caso di incidente per l’infiammabilità dei vapori di benzina che esso contiene.
Le vetture diesel non necessitano di questo dispositivo.

CBC - È un tipo di funzionamento dei freni per cui, durante un rallentamento in
curva, la forza frenante viene distribuita opportunamente tra le ruote in modo
da evitare un effetto di imbardata. In curve dove si frena e in cui si sviluppa
più di 0,6 g di accelerazione trasversale (registrata da apposito sensore) la
ruota posteriore interna non viene frenata in modo che nasca, tramite le altre
tre ruote frenanti, una coppia di riassestamento. Il sistema agisce per frenate
che non necessitino di intervento dell’ ABS. L’ESP (e l’analogo DSC 3) è un
gradino più avanti, perché fa intervenire i freni anche se il pilota non frena.
Necessita però anche di sensore di imbardata e di rotazione del volante.

CFD - Sigla di Computational Fluid Dynamics, un software che permette di
progettare tenendo conto del comportamento dei fluidi, intendendo
particolarmente l’aria. Permette ad esempio di valutare in anticipo
l’aerodinamicità di una figura in movimento.

CRASH TEST - È l’insieme delle prove di impatto eseguite per valutare il
comportamento di una vettura in caso d’urto e le sollecitazioni cui sono
sottoposti in suoi occupanti. Poiché le condizioni reali nelle quali si
verificano gli incidenti sono estremamente varie, è necessario eseguire numerose
prove di crash per analizzare con attendibilità il comportamento di
un’automobile. Mediamente le Case più scrupolose effettuano una quarantina di
test differenti per mettere a punto la scocca di un nuovo modello. Tuttavia, le
normative europee in vigore richiedono soltanto che il volante di una vettura
che urta frontalmente a 50 km/h una barriera indeformabile di cemento arretri
meno di 127 mm nell’abitacolo. Questa norma è del tutto insufficiente, tanto che
dall’ottobre 1995 è entrata in vigore una legislazione più rigorosa (riguardante
anche gli urti laterali) che sarà completata nel 1997 da una seconda fase. La
sicurezza passiva non può infatti essere valutata semplicemente analizzando le
deformazioni subite dalla carrozzeria: è necessario, al contrario, equipaggiare
le auto con speciali manichini antropomorfi, strumentati in modo da rilevare le
stesse sollecitazioni di un corpo umano. Le normative USA già prevedono il loro
utilizzo e richiedono che le auto sottoposte a crash test non provochino
sollecitazioni maggiori dei limiti ritenuti pericolosi per la testa (valore di
HIC, Head Injury Criterion, inferiore a 1000), per il torace (decelerazione
massima inferiore a 60 g) e per i femori (forza di compressione inferiore a
10.000 N). Recentemente, con la diffusione dell’airbag per il guidatore, è stato
anche fissato un limite per lo schiacciamento del torace. Inoltre, le prove USA
consistono nell’urto frontale a 48,3 km/h contro barriere rigide perpendicolari
alla vettura e inclinate di 30°, nel tamponamento e nell’urto laterale (a 32
km/h) da parte di un veicolo di 1800 kg. Dati statistici, a mo’ di esempio,
misurano in caso di urto frontale a 50 km/h contro barriera indeformabile una
decelerazione di 18,6 g nei 50 cm di deformazione dell’anteriore della vettura
(il che ovviamente vale solo per vetture capaci di tale deformazione), cui il
passeggero partecipa in solido se è ben vincolato dalle cinture. (Rif. 3/97 pag.
197).

CRUISE CONTROL - Dispositivo che mantiene costante la velocità della vettura,
indipendentemente dalle variazioni di pendenza della strada, senza che il
guidatore debba intervenire sul pedale dell’acceleratore. Funziona tramite un
servomotore (farfalla motorizzata) che regola l’alimentazione così da far
erogare al motore la potenza necessaria. Tali sistemi sono molto diffusi negli
Stati Uniti dove il loro impiego aiuta a muoversi in untraffico, magari anche
intenso, che, a causa dei bassi limiti di velocità (circa 100 km/h sulle
autostrade),procede in maniera praticamente omogenea su tutte le numerose
corsie. Sulle nostre strade l’utilità del cruise control è compromessa dalla
“nervosità” della circolazione e dalla disparità di velocità fra i veicoli.
L’effetto del cruise control cessa immediatamente se il pilota agisce sul freno
o sull’acceleratore, cioè riprende il controllodiretto della vettura.

CVTip - Un cambio automatico CVT dove, tramite elettronica, si può abbinare una
selezione manuale di rapportifissi scalati col sistema Tiptronic. Realizzato da
Porsche, potenzialmente permette di predisporre qualsiasi serie di rapporti, da
inserire poi in modo sequenziale. Ad es. per una guida sportiva sarebbero
selezionati rapporti piuttosto corti mentre per una economica il contrario. Il
cambio potrebbe essere anche adattativo.

CX (CW, CD DRAG COEFFICIENT) - Coefficiente di penetrazione aerodinamica. A
parità di superficie frontale, quanto più esso è elevato, tanto maggiore, in
proporzione diretta, è la potenza necessaria per mantenere una certa velocità.
Il Cx di un oggetto a forma di cubo è pari a 1, più del triplo di quello di una
moderna berlina che è attorno a 0,3 (nel 1920 era 0,8 e nel 1970 era 0,4).
DOHC - Sigla per Double Over Head Camshaft: doppio albero a camme in testa.

DOPPIA ACCENSIONE - Sistema che utilizza due candele per ogni camera di
combustione, con vantaggiper la regolarità di funzionamento del motore e per il
contenimento delle emissioni inquinanti. Si tratta di una soluzione adottata fin
dagli albori dell’automobilismo sportivo perché consentiva di bruciare più
rapidamente e in modo più completo la miscela aria-benzina anche agli alti
regimi di rotazione. In tempi molto più recenti, nella seconda metà degli anni
Ottanta, è stata ripresa dall’Alfa Romeo (con la denominazione “Twin Spark”),
poi imitata dalla Porsche per il 6 cilindri della “911 Carrera”, in virtù della
sua utilità anche sui motori di serie. La doppia accensione, infatti, permette
di bruciare senza problemi anche miscele molto “magre”, come quelle inquinate
dai gas di scarico residui nel cilindro durante il funzionamento a basso numero
di giri, con sensibile miglioramento della progressione nell’erogazione della
coppia. La presenza delle due candele è importante anche per limitare le
emissioni nocive allo scarico. Esse consentono di bruciare meglio tutta la
benzina presente nella camera di combustione, riducendo le emissioni di
idrocarburi incombusti, e anche con miscele “magre” garantiscono l’assenza di
mancate accensioni deleterie per l’integrità del catalizzatore (misfire).

DOT - Sigla di Department of Transportation (Dipartimento dei Trasporti degli
Stati Uniti), conosciuta in tuttoil mondo perché utilizzata in numerose
normative internazionali e per catalogare i liquidi per circuiti frenanti. Così,
secondo i Federal Motor Vehicle Safety Standards (FMVSS), il liquido “DOT 3” fra
le altre caratteristichedeve avere una temperatura di ebollizione di 205 °C,
mentre il “DOT 4” deve raggiungere i 230 °C senza bollire. Le prestazioni e la
qualità dei liquidi dei freni migliorano al crescere dell’indice DOT,
raggiungendo il massimo con “DOT 5”.

ECM - controllo elettronico del motore - È il cervello elettronico che
sovrintende al controllo e gestione di tutti i parametri del motore per avere il
compromesso desiderato dai progettisti in termini di consumi, emissioni,
prestazioni e comportamento del veicolo. Ogni nuovo veicolo ha un ECM più
raffinato, che non si limita a modificare gli anticipi di accensione e
distribuzione.

ECT - È la gesione logica del cambio automatico talora selezionabile
manualmente, in alternativa al funzionamento normale. Essa legge il sistema di
guida del conducente e adegua la logica di passaggio da una marcia all’altra,
bloccando quando conveniente il convertitore di coppia al fine di una condotta
di guida confortevole, prestazionale ed economica.

ECU - Sigla di Electronic Control Unit, modulo elettronico incaricato di
controllare i parametri di un funzionamento e, tramite EDU (Electronic Driver
Unit), spesso integrato con l’ECU, di inviare comandi a sistemimeccanicamente
operativi.

EDF - Sono le cosiddette “pompe di corrente”, capaci di immagazzinare
rapidamente energia elettrica nellebatterie di trazione, in ordine di 2 km di
autonomia per minuto di ricarica (120 km dopo un’ora).

ESP - VSC - VDC - DSC - AHBS - PSM - EDS – Sistema elettronico basato
sull’impianto dell’ABS , conle funzioni aggiuntive BAS (Brake Assist) e ASR,
dove la regolazione automatica e separata dei freni (senza bloccaggio,
ovviamente) del motore e della trasmissione impedisce perdite di stabilità della
vettura in curva. Occorrono sensori di assetto (di tecnica aeronautica) che
comandano la centralina di funzionamento ABS, la quale, frenando opportunamente
solo alcune ruote, ristabilisce il contatto col terreno di tutte e quattro le
ruote e impone un “momento d’imbardata” che recupera le perdite di stabilità. I
sensori aggiuntivi a quelli dell’impianto ABS sono relativi all’angolo di
sterzata, alla velocità d’imbardata e alla accelerazione trasversale del
retrotreno. Bosch (che lo chiamava FDR) e ITT sono i produttori che equipaggiano
Mercedes e BMW (che lo chiama DSC 3), Delphi (che lo chiama VDCS) lo fornisce a
Chevrolet e Cadillac, la Porche se ne è studiato uno e lo chiama PSM (Porsche
Stability Management). La Mercedes “classe A” è la prima vettura “media” a
essere equipaggiata con ESP di serie, in conseguenza delle modifiche decise dopo
i noti fatti connessi con il non superamento, nel 1997, della “prova dell’alce”.
La centralina dell’ESP ha una potenzialità di quattro volte quella di un ABS ed
esegue un controllo di stabilità a intevalli di 20 millesimi di secondo. La
logica di funzionamento consiste nel determinare, in base alla sterzata del
pilota, quale è la reazione del veicolo che egli desidera o si aspetta,
controllare quale sta per essere in realtà la risposta del veicolo e agire coi
freni per adeguarla al desiderio del pilota. Vedi anche Trust e Supertrust.

ETC - Sigla di Electronic Traction Control, dispositivo antipattinamento in
accelerazione utilizzato dalla Volvo.È identico all’ASC della BMW poiché
interviene solo sull’accensione e l’iniezione del motore per ridurne
istantaneamente la potenza in caso di pattinamento di una ruota motrice. Sigla
anche talora di ElectronicThrottle Control

ETS - Sigla di Electronic Traction System, differenziale autobloccante (ma in
realtà il sistema autobloccante viene eliminato) a controllo elettronico
introdotto recentemente dalla Mercedes come evoluzione dell’ASD. Entrambi
svolgono la loro funzione frenando la ruota motrice che sta pattinando. L’ASD
richiedeva un circuitoidraulico specifico, indipendente da quello dei freni, che
interveniva per bloccare progressivamente il semiasse della ruota che aveva
perso aderenza. L’ETS va nella direzione, da qualche tempo imboccata anche dalla
Mercedes, di una razionalizzazione e riduzione dei costi pur senza rinunciare
alla qualità del risultato. Infattisvolge esattamente lo stesso lavoro dell’ASD,
ma sfrutta l’impianto idraulico dell’ABS e i dischi dei freni per bloccare la
ruota che sta pattinando.

FDR - Sigla di Fahr-Dynamik-Regelung, sistema di sicurezza attiva per il
controllo della dinamica di marcia messo a punto dalla Bosch in collaborazione
con la Mercedes. All’occorrenza, ripristina la stabilità della vettura
intervenendo automaticamente su freni e acceleratore. Mentre l’ABS e
l’antipattinamento servono a eliminare gli slittamenti in senso longitudinale,
l’FDR entra in funzione per impedire gli slittamenti trasversali, ossia i
fenomeni di sottosterzo o sovrasterzo che si innescano quando una o più ruote
perdono aderenza. Se, per ipotesi, tutte e quattro perdessero aderenza
contemporaneamente, esso sarebbe inefficace perché, ovviamente, non può
rivoluzionare le leggi della fisica: se il fondo stradale è ghiacciato, nessun
sistema al mondo può consentire ai pneumatici di affrontare una curva a 100
km/h. La regolazione dinamica può invece correggere efficacemente l’accenno di
sbandata dovuto alla perdita di aderenza di una ruota modificando opportunamente
la coppia sulle altre tre. Per esempio, se l’auto scivola con l’avantreno verso
l’esterno della curva, ossia sottosterza, l’FDR interviene frenando la ruota
posteriore interna in modo da riallineare la vettura. Il sistema avverte la
perdita di stabilità del veicolo grazie a un sensore di imbardata, cioè un
“captatore” in grado di rilevare la sbandata attorno all’asse verticale che
passa per il baricentro dell’auto. Oltre a questo, l’FDR si avvale di tutta una
serie di sensoriche lo informano sulla velocità delle ruote, sull’entità
dell’accelerazione trasversale, della rotazione del volantee, infine, della
pressione esercitata sui pedali del freno e dell’acceleratore (carico motore).
Per memorizzare nella centralina tutti questi dati e attuare, in un tempo
brevissimo, gli eventuali interventi correttivi, l’FDR necessita di una capacità
di calcolo e di una memoria assai elevate. Quest’ultima è di 48 kilobyte,
quattro volte superiore a quella richiesta per il funzionamento di un impianto
ABS e il doppio di quella necessaria per un sistema antipattinamento. Vedi anche
ESP.

G - In gergo aeronautico e automobilistico le accelerazioni si esprimono, invece
che con il classico valore in m/s2, in multipli o sottomultipli di g, unità
dell’accelerazione di gravità. Quest’ultima è l’accelerazione assunta da un
oggetto nel vuoto quando cade verso terra e vale 9,81 m/s2 (m = metri, s =
secondi). A titolo di esempio, una normale auto da turismo frena con una
decelerazione di 0,8 g che equivale a circa 8 m/s2. In altre parole, ogni
secondo riduce la sua velocità di 8 m/s (circa 29 km/h).

HC - Formula generica degli idrocarburi. Utilizzata per indicare le emissioni
inquinanti derivate da incompletacombustione. Accompagnate da emissioni di CO;
la combustione perfetta darebbe invece luogo a soli CO2. Fanno parte di questi
gas il benzene (o benzolo, formula C6H6) e il benzopirene, identificati come
cancerogeni, e molti altri che ne sono sospettati. Il limite ammesso in volume
per gli aromatici era del 40% e dell’1% per il benzene per l’anno 2000 (legge
4/11/97 n. 413); In Italia tali valori sono già legge dal 1/7/98. Nell’aria il
ministerodell’ambiente ha fissato una concentrazione massima media annuale di 10
microgrammi/metro cubo.

HICAS - Sigla di HIgh Capacity Actively-controlled Suspension della Nissan, che
si applica alle vetture a quattroruote sterzanti, cioè 4WS.

ICS - Sistema elettronico di comunicazione interna che dolloquia con il pilota
attraverso uno schermo e che gestisce una quantità elevata di funzioni:
climatizzzazione, navigazione, radio e telefono, computer di bordo.

IMBARDATA - Rotazione della vettura attorno a un asse verticale passante per il
baricentro. È determinata dalle forze centrifughe che nascono in curva e dalle
diverse condizioni di aderenza fra avantreno e retrotreno.

INIEZIONE ELETTRONICA PLD - Sistema a iniezione diretta per motori Diesel che
consente alte pressioni di iniezione. Analogo al PDE ha l’albero a camme che
regola la pompa fuori dalla testa e un piccolo tubo che conduce dalla pompa
all’iniettore. La parte elettronica (definizione della quantità di combustibile
da iniettare) è uguale a quella del PDE. Rispetto al common rail richiede una
testa particolare e pesa di più ma i condotti in pressione sono più corti per
modo che le loro deformazioni sono più contenute.

LSD - Sigla di Limited Slip Differential: differenziale a slittamento limitato.
MISCELA A/F – Rapporto fra la massa di aria (A) e quella di combustibile (F)
misurate in peso, dato fondamentale per conoscere la qualità della carburazione.
Quando, nel caso dei motori alimentati a benzina, A/F vale 14,7 la miscela è in
rapporto stechiometrico, per valori superiori è detta “povera” o “magra”, per
quelli inferiori “ricca” o “grassa”; lontano dal rapporto stechiometrico la
combustione con la benzina è difficile o incompleta. Esistono due condizioni
“privilegiate” di funzionamento del motore AS: con miscela magra in cui si
ottiene il miglior rendimento termico e con miscela grassa in cui si ottiene la
maggiore potenza in quantosi brucia molto carburante e migliora pure il
rendimento volumetrico a causa del raffreddamento della carica generato
dall’evaporazione di molta benzina. Si può dire che nel primo caso si brucia
tutta la benzina disponibile e nel secondo caso si brucia tutta l’aria
disponibile. Nel caso dei motori a ciclo Diesel, invece, si lavora sempre in A/F
molto alto (da 20 a 100), lontani dal rapporto stechiometrico che è 14. Anzi la
variazione di A/F, operata immettendo più o meno combustibile, è il sistema
utilizzato per regolare la potenza. Nei motori a ciclo Otto invece la potenza è
fatta variare riducendo, tramite farfalla, il grado di riempimento del cilindro
mentre la miscela che vi entra è sempre con valori di A/F attorno al rapporto
stechiometrico. I motori “ lean burn “ stanno rendendo possibili, anche nel
ciclo Otto, rapporti A/F molto elevati (ad es. 50).

MOTO DESMODROMICO - Un sistema che utilizza per il richiamo delle valvole un
sistema meccanico anziché le comunissime molle d’acciaio o pneumatiche. Tramite
camme e bilancieri le valvole vengono richiuse e possono essere raggiunti regimi
di rotazione elevatissimi.

MOTORE A 6 TEMPI - COMBUSTIONE ESTERNA. Il pistone percorre sei volte il
cilindro prima di ripetere il ciclo. Se la fase attiva fosse una sola sarebbe un
motore troppo lento o che comunque richiederebbe molti pistoni per avere un
funzionamento regolare ai bassi regimi. Invece le fasi attive di espansione con
produzione di lavoro sono due e quindi ai fini della regolarità di funzionamento
è come se si trattasse di un “tre tempi” e l’albero della distribuzione, che
muove le valvole, gira a un terzo della velocità del motore, può funzionare
anche come monocilindrico. Invece della camera di scoppio ci sono altre due
camere esterne con cui viene alternativamente messo in comunicazione il cilindro
durante la fase di compressione. Queste camere sono indipendenti e una attorno
all’altra: quella più esterna detta di riscaldamento e l’altra detta di
combustione. Le valvole in testa al cilindro sono quattro: una di aspirazione e
una di scarico, verso l’esterno, più una per collegarsi con una camera e una con
l’altra.
1°tempo - Pistone che scende, valvola di aspirazione aperta, aspirazione di aria
dall’esterno.
2°tempo - Pistone che sale, valvola di comunicazione con la camera di
riscaldamento aperta, compressione di aria nella camera di riscaldamento,
accensione della miscela nella camera di combustione alla fine della salita del
pistone (combustione esterna).
3°tempo - Pistone che scende, valvola di comunicazione con la camera di
combustione aperta, fase di lavoro attiva.
4°tempo - Pistone che sale, valvola di scarico aperta, espulsione della miscela
combusta.
5°tempo – Pistone che scende, valvola di comunicazione con la camera di
riscaldamento aperta, fase di lavoro attiva.
6°tempo - Pistone che sale, valvola di comunicazione con la camera di
combustione aperta, compressione dell’aria nella camera di combustione. Inizio
del nuovo ciclo.
In pratica una volta espande miscela e una volta espande aria pura con vantaggi
nelle emissioni e vantaggi termodinamici per il migliore sfruttamento del
caloredi combustione che non se ne va coi gas di scarico. Inoltre può bruciare
benzina (e ci vuole una candela nella camera di combustione) oppure nafta (AC) o
altri combustibili. Al lato pratico sono delicate le fasi di trasferimento di
calore attraverso le pareti sottili tra le due camere e soprattutto la
realizzazione praticadelle camere stesse.

OBD - Sistema in grado di segnalare eventuali guasti con particolare riferimento
all’inquinamento, obbligatorio su tutte le vetture a partire dal 2000 per le
“benzina” e dal 2003 per le “diesel”. È già operativo in USA dal “94 in
dipendenza del Clean Air Act. Esso consiste in un dispositivo piazzato sotto il
cofano e di una spia nel cruscotto, che si accende in caso di malfunzionamento
dell’impianto di depurazione degli scarichi. L’unità è collegata ai sensori e
attuatori già esistenti a livello emissioni e perciò sonda lambda,
alimentazione, canister, catalizzatore, mancate accensioni (misfire) ed EGR. La
centralina memorizza il guasto e anche i chilometri percorsi con la spia accesa
per cui il guidatore è sanzionabile se non è intervenuto in tempo conveniente.

OHC - Sigla a significare una distribuzione con albero o alberi a camme in testa
e più precisamente quando le camme agiscono direttamente o tramite bilancieri
sulle punterie. Nel primo caso il movimento della valvola segue fedelmente il
profilo della camma, nel secondo la camma può essere piu piccola e il suo
movimento è moltiplicato per il rapporto dei bracci di leva del bilaciere.

PARTICOLATO - Secondo le normative statunitensi antinquinamento, sono tutte le
sostanze (ad eccezione dell’acqua) presenti nelle emissioni di scarico di un
motore, sia solide (particelle carboniose, ceneri) sia liquide (acido
solforico). Si tratta, quindi, di un’accezione molto più estesa di quella che
normalmente viene data al termine particolato, spesso utilizzato come sinonimo
del fumo nero emesso dai diesel. Il articolato ultrafine ha particelle da 0,01 a
1 micron (da 10 a 1.000 nanometri) ed esiste sia per i Diesel che per i veicoli
a metano. Vedi anche post combustione.

PES - Fanaleria anteriore poliellissoidale (Poli Ellipsoid System) sviluppata
dalla Bosch. Consente di migliorare l’illuminazione fornita dagli anabbaglianti
con una lampada di dimensioni molto compatte. Una sorgente luminosa con area di
soli 28 cm2 permette di distribuire un fascio di luce analogo a quello di gruppi
ottici convenzionali di superficie molto più ampia, lasciando maggiore libertà
agli stilisti per il disegno del frontale. Il risultato è stato ottenuto
progettando al CAD la forma ellittica del riflettore e dell’ottica di
proiezione, in pratica una lente opportunamente conformata. I contorni del
fascio luminoso possono essere delimitati nettamente o meno, e i progettisti
hanno una vastissima possibilità di definizione del campo luminoso che illumina
il fondo stradale e la zona davanti e ai lati della vettura, così da adeguarsi
alle diverse normative in vigore nei vari Paesi e alle differenti esigenze delle
Case automobilistiche. Il gruppo PES è alto circa 80 mm e può essere montato in
combinazione con un proiettore abbagliante di tipo tradizionale, una luce di
posizione e un fendinebbia poliellissoidale. Per migliorare l’illuminazione
anche nelle zone più vicine alla vettura, se il frontale dispone di uno spazio
in altezza di almeno 130 mm, può essere utilizzato il gruppo ottico PES-plus.

RAGGIO DI ROTOLAMENTO - Consideriamo una ruota di un veicolo. A ogni giro
completo della ruota corrisponde uno spazio percorso. Prendendo tale spazio
(circonferenza di rotolamento) e dividendolo per 6,28 si ottiene il raggio
ideale - di rotolamento – corrispondente ad una ipotetica ruota indeformabile.
Il raggio di rotolamento varia con la velocità e con la pressione di gonfiaggio:
quello riportato sulle tabelle è inteso a bassa velocità, senza carico e alla
pressione ETRTO. Il raggio di rotolamento è un dato di base necessario per la
messa a punto della trasmissione di cui è l’ultimo elemento cinematico. Esso non
coincide col raggio sotto carico, che ne è notevolmente inferiore perché misura
dal centro della ruota a terra, con veicolo carico e pressione corrispondente.

RAPPORTO STECHIOMETRICO - È così definito il rapporto in peso esatto per la
combustione fra aria e combustibile. Sono necessari 14,7 kg di aria per bruciare
1 kg di benzina, 14 kg di aria per 1 di gasolio. Imotori a ciclo Otto
raggiungono il massimo della potenza con una miscela più “ricca” del 10%, ossia
con una quantità d’aria inferiore del 10%, rispetto a quella stechiometrica. Il
minimo consumo di carburante si ottiene invece con miscele mediamente più
“magre” del 10%, ossia con eccesso d’aria. La presenza del catalizzatore a tre
vie con sonda Lambda non consente comunque eccessivi scostamenti dal valore
stechiometrico, altrimenti le reazioni di trasformazione nella marmitta
catalitica non potrebbero instaurarsi in modo ottimale. Il gasolio lavora a
rapporti A/F lontani dallo stechiometrico (da circa 20 a circa 100). Al valore
stechiometrico invece fuma, perché il gasolio non ha tempo per miscelarsi bene
con l’aria.

RICIRCOLO DEI GAS DI SCARICO (EGR) - EGR (sigla di Exshaust Gas Recycling) è un
sistema per cui vengono immessi nel condotto di aspirazione, attraverso una
valvola, quantitativi (non eccessivi per non avere allo scarico idrocarburi e
particolato) di gas di scarico al fine di migliorare il tenore delle emissioni
con riferimento agli ossidi di azoto (NOx). È quindi utilizzato soprattutto nei
Diesel e nei motori benzina a combustione magra lean burn, dove quando c’è
eccesso d’aria gli ossidi di azoto non possono essere scomposti cataliticamente,
ma vengono trattati con sistemi complessi di accumulo; qui si arriva a una
quantità pari al 25% (addirittura al 50% in motori sperimentali GDI ultra magri
e per i diesel) del gas di immissione. La presenza dei gas combusti, che non
partecipano alla combustione ma, in quanto massa raffreddata, assorbono calore,
abbassa la temperatura di combustione riducendo la formazione di NOx. La
riduzione della temperatura di combustione può ridurre la potenza del motore e
aumentare i consumi; però a fronte di una piccola perdita si ottengono decisi
vantaggi nella pulizia dei gas di scarico (ad eccezione del particolato che
invece aumenta) per cui il sistema è largamente utilizzato. Quando i gas
combusti sono introdotti in luogo dell’aria in eccesso nei processi a
combustione magra rappresenta anche un miglioramento del consumo carburante. Un
accurato studio della variazione di fase delle valvole di scarico può rendere
superfluo il sistema EGR.

RIPARTITORE / LIMITATORE DI FRENATA – Durante la frenata aumenta il carico sulle
ruote anteriori e diminuisce su quelle posteriori a causa del fatto che il
baricentro della vettura è in posizione elevata. Se la forza frenante fosse
distribuita equamente sulle quattro ruote, quelle posteriori si bloccherebbero
perché, essendo con poco carico, mancano di aderenza. Il bloccaggio porta a una
completa mancanza di direzionalità con conseguente testa-coda. Tutte le vetture
hanno dunque un ripartitore di frenata che limita o addirittura esclude il
funzionamento dei freni posteriori. Nella maggioranza dei casi si tratta di un
sistema di leve che si muovono al dilatarsi della sospensione posteriore e
strozzano (tramite una valvola) il circuito che porta l’olio dei freni al
retrotreno. Esistono anche sistemi elettronici più sofisticati in grado di
misurare la variazione di carico in frenata e pilotare direttamente dalla
centralina dell’ABS la riduzione dell’effetto frenante al retrotreno.
RON - Sigla di Research Octane Number. Metodo di determinazione sperimentale del
numero di ottano.

SICUREZZA ATTIVA - Vi concorrono tutte le soluzioni costruttive capaci di
evitare un incidente. Tra queste, l’efficienza dell’impianto frenante (con i
dischi, il circuito idraulico sdoppiato, l’ABS), il comportamentosu strada
dipendente dalle sospensioni, le caratteristiche dello sterzo, i pneumatici, la
visibilità, i dispositiviantipattinamento e una valida climatizzazione che evita
sia l’appannamento dei cristalli sia l’affaticamentodel guidatore.

SICUREZZA PASSIVA - È l’insieme dei vari e molteplici accorgimenti che
interagiscono positivamente per ridurre tutte le conseguenze di un incidente sui
passeggeri. Rientrano in questa categoria il parabrezza stratificato, il
piantone dello sterzo collassabile, il materiale con cui è costruito il volante,
l’assenza di sporgenze e di spigoli pericolosi nella plancia, la struttura della
pedaliera, la conformazione e resistenza dei sedili, gli appoggiatesta, le
cinture di sicurezza con pretensionatore, gli airbag e la scocca con resistenza
differenziata, ossia con cellula abitativa il più possibile rigida e le parti
anteriori e posteriori, invece, deformabili in modo programmato per assorbire
gradualmente l’energia dell’urto.

domenica 10 maggio 2009

Bosch e Ferrari

La vedette del Salone di Parigi era tutta rossa, con un cavallino rampante che faceva bella mostra di sé sul cofano. La Ferrari California è già diventata un riferimento nel settore delle supercar e Bosch ha contribuito allo sviluppo di questa vettura con un sistema di alimentazione a iniezione diretta in cui la pressione del carburante raggiunge i 200 bar. Un team Bosch dedicato ha lavorato in stretta collaborazione con gli ingegneri Ferrari per sviluppare questo sistema di iniezione, fin dalle fasi iniziali del progetto. Il carburante è introdotto da elettroiniettori con getto ad altissima precisione che, grazie a un’eccellente polverizzazione, permettono una combustione ottimale sia per rendimento che per emissioni. L’impianto di iniezione del nuovo propulsore V8 è costituito da due distinti sistemi che agiscono su ogni singola bancata in maniera indipendente, ma perfettamente sincronizzati fra loro. In questo modo si ottengono prestazioni eccezionali, unite a piacere e facilità di guida.


La California è la prima Ferrari della nuova era ad avere il motore anteriore: un V8 di 4.300 cc accreditato di 460 CV in grado di spingere la vettura fino a 310 km/h, con emissioni di CO2 ridotte a 310 gr/km e consumi di 13,2 litri per 100 chilometri.

sistema start-stop

Start - stop

Tornano alla ribalta i sistemi di spegnimento e riaccensione automatica del motore.

Alla riduzione dei consumi e delle emissioni possono collaborare anche dispositivi che normalmente vengono indicati come aggregati del motore. E’ il caso, ad esempio, del motorino d’avviamento e del sistema che provvede a spegnere il motore in caso di sosta prolungata al semaforo, o in coda, riavviandolo poi automaticamente al momento della ripartenza. Già impiegato, con limitata diffusione, a partire dalla fine degli Anni ‘80, questo dispositivo torna ora alla ribalta grazie all’impegno di Bosch che ha già provveduto a fornire a BMW, dal 2007, oltre mezzo milione di motorini d’avviamento specificatamente sviluppati per i sistemi start - stop che equipaggiano alcuni modelli della Serie 1 e della gamma Mini. Anche la Kia Cee’d adotterà lo start - stop Bosch a partire dal 2009 e sono molte le case automobilistiche interessate a questo sistema che sicuramente è destinato a un’ampia diffusione, visti i vantaggi che è in grado di offrire. Ad esempio, nel ciclo di prova ECE15, specificatamente nella parte urbana, è previsto un percorso di 7 chilometri con 12 arresti di 15 secondi cadauno. In queste condizioni, una vettura equipaggiata con start - stop Bosch riesce a ridurre i consumi di carburante e le emissioni di C02, a seconda del tipo di veicolo, fino all’ 8%. Senza contare che delle vetture incolonnate, a motore spento, in coda o al semaforo riducono notevolmente l’inquinamento acustico… Come è costituito il sistema start - stop proposto da Bosch alle case auto? Innanzitutto comprende un motorino d’avviamento potenziato e con la meccanica d’innesto (elettromagnete e pignone) particolarmente studiata per ottimizzare il funzionamento (attriti e resistenze/ rumorosità di inserimento). Uno specifico software, che può essere parte integrante della centralina di gestione motore, si occupa poi di rilevare, con alcuni sensori, parametri quali la posizione angolare dell’albero motore e lo stato di carica della batteria, per essere sempre sicuri di poter contare sull’energia necessaria al riavviamento. C’è da scommetterci: gli start - stop avranno, questa volta, successo e per l’officina sarà importante conoscere bene questi dispositivi per poter fornire assistenza agli automobilisti più attenti al risparmio e all’ambiente.